martedì 19 marzo 2013

Esule

Alessandro Baricco* interpreta alla perfezione ciò che sento per Te.
Immagini, odori, suoni, stampati per sempre, in modo indelebile, nel cuore e nei sensi. 
Era quella la felicità, non ho dubbi. 
Lo sapevo e la lontananza l'ha confermato.
Vorrei che non fosse troppo tardi... sì, mi sento come un'esule, lontana da quell'immagine, quel suono, quell'odore, che nel tempo hanno germogliato dentro di me, radicandosi bene. 
E mi sento come un naufrago che arranca su una zattera e le onde spingono alla deriva. 
Vorrei avere un'altra occasione per tornare da Te.
Stavolta non ti lascerò, sarà per sempre.
Ritornerò, Firenze mia.
© 2013 Mirella Puccio

*Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te li togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.
Alessandro Baricco ~Castelli di Rabbia~



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