martedì 19 aprile 2011

San Frediano in Cestello


Quel giorno di settembre del 2008 fu caldo e soleggiato.
I colori del cielo limpido m’invitarono a scendere dal bus e rientrare a piedi.

Il sole era tramontato, lasciando nel cielo pennellate di colore incredibili che si specchiavano sulle acque dell’Arno. Incrociavo spesso questa chiesa, ma era la prima volta che la “vedevo” grazie a quella luce irreale. Mi soffermai per scattare un paio di foto, ripromettendomi di tornare a visitarla.


La chiesa di San Frediano in Cestello con la sua cupola domina tutto il quartiere Oltrarno, chiamato anche Diladdarno, che identifica l’area di Firenze situata sulla sponda sinistra dell’Arno. Fu costruita al posto del monastero di Santa Maria degli Angeli, fondato nel 1450 per le suore carmelitane di clausura. Acquisito circa due secoli dopo dai monaci cistercensi, prese il nome di "Cestello Nuovo", cioè chiesa cistercense nuova. Il nome della chiesa fu nuovamente cambiato alla fine del Settecento in “San Frediano in Cestello”.

Amai subito l'Oltrarno, la Firenze al di là del fiume,  fin dal mio primo viaggio del 2004. Mi conquistò con la sua aria antica, le sue botteghe e i rioni come S.Spirito e San Frediano.



Vasco Pratolini vi ambientò uno dei suoi più celebri romanzi “Le ragazze di Sanfrediano”, di seguito l’incipit:

Il rione di Sanfrediano è "al di là d'Arno", è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la Chiesa del Carmine e le pendici di Bellosguardo; dall'alto, simili a contrafforti, lo circondano Palazzo Pitti e i bastioni medicei; l'Arno vi scorre nel suo letto più disteso, vi trova la curva dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Cascine. Quanto v'è di perfetto, in una civiltà diventata essa stessa natura, l'immobilità terribile ed affascinante del sorriso di Dio, avvolge Sanfrediano, e lo esalta. Ma non tutto è oro ciò che riluce.[…]

© 2011 Mirella Puccio  - Tutti i diritti riservati
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3 commenti:

  1. Complimenti per le foto ed i testi minuziosi ed appassionati...davvero brava!

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  2. Grazie Sandro! Sono un'appassionata d'arte e amo la Toscana, un connubio strepitoso, no?

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